25 gen 2008

Tutto deve convergere

Se questo è un paese civile

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24 gen 2008

Cuffaro SI' - - Prodi NO


Alle venti e trenta era tutto compiuto: All'Assemblea Regionale Siciliana il Presidente Cuffaro otteneva la fiducia, 54 sì 32 no; a Palazzo Madama il Presidente Prodi la sfiducia con 156 no e 161 sì.
C'è poco da ridere, ma c'è da chiedersi al di là dei numeri: ma dov'è andato Andreotti? Come mai è sparito dal Senato prima di votare? Di sicuro avrà saputo della fiducia a Cuffaro.
Boh? A pensar male qualche volta ci si azzecca..

23 gen 2008

Lillo Miccichè all'ARS



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20 gen 2008

19 gen 2008

COSA SI DICE NEL MONDO


NYTIMES
World Briefing Europe
Italy: Jail for Governor Who Aided Mafia
By THE ASSOCIATED PRESS
Published: January 19, 2008


TELEGRAPH
Sicilian president guilty of Mafia dealings
Telegraph.co.uk, United Kingdom - 18 Jan 2008
By Malcolm Moore in Rome


BBC NEWS
Sicily chief guilty in Mafia case
By David Willey
BBC News, Rome


EL MUNDO
SALVATORE CUFFARO, PRESIDENTE DE LA REGION SICILIANA Sicilia: cárcel para el gobernador por pasar secretos a mafiosos
Irá preso 5 años. Pero zafó de los cargos de complicidad con la mafia.
Por: Julio Algañaraz
Fuente: ROMA. CORRESPONSAL


ROMANDIE NEWS
Le président de la Sicile condamné à cinq ans de prison
ROME


VOLKSRANT
DE Gouverneur Sicilië in cel voor hulp aan maffia

PROPOSTA DI EMENDAMENTO

PROPOSTA DI EMENDAMENTO PER LA DECADENZA DEI SINDACI E DEGLI ATO CHE NON ATTUANO LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI, UNICO MODO PER IMPEDIRE CHE IN SICILIA SI VERIFICHI IL DISASTRO DELLA CAMPANIA
No alle proposte palliative della Regione; Sì all’iniziativa dei Verdi che propongono la decadenza dei Sindaci e degli Ato che non raggiungono il 30% della raccolta differenziata dei rifiuti entro il 31 dicembre 2008.
L’articolo 45 della legge regionale n. 2 dell’8 febbraio 2007 stabilisce il raggiungimento del 20% della raccolta differenziata entro il 31/12/2007 da parte degli Ato e dei Comuni, mentre per il 2008 è stata fissata la percentuale del 30 %, percentuale decisamente inferiore a quella nazionale che, con l’art. 205 del D.Legs. n. 152 e convertito con legge n.296 del 27/12/2006, stabilisce il 40% per il 2007, il 45% per il 2008 e il 50% per il 2009. Il governo della Regione Sicilia, prendendo atto del fallimento dell’obiettivo minimo del 20%, evidentemente molto inferiore rispetto al resto d’Italia, con la finanziaria 2008 modifica l’articolo 45 suddetto, introducendo una norma palliativa che prevede la conferma del raggiungimento del 30% di raccolta differenziata entro il 31 dicembre 2008, in caso contrario scatteranno i commissariamenti per i Comuni e per gli Ato.
Perché si ritiene un palliativo la modifica dell’art. 45 presentata dal governo regionale ? In Sicilia la raccolta differenziata è ferma al di sotto del 9%, e non crescerà velocemente perché non è effettuata (tranne in alcuni piccoli comuni) col sistema del porta a porta, ma attraverso i centri di selezione che si sono rilevati poco virtuosi e più costosi; e poi, la norma che si vuole approvare con la finanziaria 2008 non contemplando una pesante sanzione per Sindaci e Ato, permetterebbe gli inadempienti, non avendo alcun timore di essere rimossi dalla carica, scaricare sugli altri le proprie responsabilità, o peggio, di affidarsi alle poche e inquinanti discariche e alla complicata normativa del Piano regionale dei rifiuti centrato sui dannosi, inadeguati e sovradimensionati 4 inceneritori. Il commissariamento per gli Enti che non raggiungeranno entro il 2008 il 30%, di raccolta differenziata, butta fumo negli occhi dell’opinione pubblica che pretende il rispetto dell’ambiente, facendo intendere che il governo regionale e l’Agenzia dei Rifiuti fanno il proprio dovere spronando i Comuni e gli Ato. In realtà questa norma è una vera manna per i Sindaci inadempienti, i quali attraverso il commissariamento, paradossalmente si vedrebbero togliere le castagne dal fuoco, con un allungamento dell’iter applicativo e un aggravio di spese per i cittadini con l’aumento della bolletta.Invece, una norma sanzionatoria molto più pesante che preveda la decadenza dei Sindaci e degli Ato che non raggiungeranno la soglia del 30% entro il 2008 e il 50% nel 2009, sarebbe molto più efficace garantendo un sicuro aumento della raccolta differenziata, specie se fatta porta a porta, e una riduzione di rifiuti da conferire in discarica che non si saturerebbero subito, di conseguenza si avrebbero città più pulite e una riduzione di costi a beneficio dei cittadini.Senza una sanzione certa il rischio è che la raccolta differenziata dei rifiuti in Sicilia resterà molto indietro rispetto alle regioni del centro-nord, ed anzi è probabile che pezzi di istituzioni e poteri forti di questo paese lavorino affinché a breve tempo in Sicilia si verifichi un disastro simile a quello Campano per ottenere il via libera alla illegale costruzione dei 4 inceneritori (vedasi ad esempio la condanna della Corte di Giustizia Europea per infrazione sulla mancanza di pubblicità nella gara d’appalto o la pessima e la non oculata scelta dei siti come quello del sistema Agrigento, addirittura progettato dentro l’alveo del Fiume Platani); a questo si aggiungano le preoccupanti ed insistenti voci giornalistiche dell’ombra della mafia, anche quella in doppio petto, sul mega appalto.Se invece l’istituzione politica, sana e democratica, ritiene prioritaria la salute e gli interessi dei cittadini, quale preoccupazione avrebbe ad introdurre una norma sanzionatoria per i Sindaci e gli Ato inadempienti ? D’altronde, il legislatore regionale, in altre occasioni e per altre materie amministrative, meno emergenti di questa, ha previsto la rimozione di Sindaci e scioglimento di Enti o Aziende, quindi non può esserci alcun ostacolo Costituzionale che limiti il legislatore ad introdurre la norma che stabilisce la decadenza dei Sindaci e Ato che non ottemperano alla disposizione di legge sull’emergenza dei rifiuti.
Ed Ecco il testo dell’emendamento che ogni deputato di questa Assemblea, di maggioranza o di opposizione, nel supremo interesse dei siciliani, ha il dovere di fare proprio. A tal pro si allegano le firme dei cittadini che, anche on line, hanno sottoscritto la proposta di decadenza dei Sindaci e degli Ato che non attuano la raccolta differenziata dei rifiuti.
Emendamento alla finanziaria regionale 2008 “Dopo il 3° comma dell’art. 45 della legge regionale n. 2 dell’8 febbraio 2006, si aggiunge il seguente: Entro il 30 giugno 2008 i Sindaci dei comuni della Sicilia, nonché i Presidenti e i Consigli di Amministrazione degli ATO di appartenenza che non hanno raggiunto la percentuale del 15 per cento della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, riceveranno il primo ed ultimo richiamo dal Prefetto, che si avvarrà degli organi preposti alla tutela ambientale della Provincia Regionale. Nei 6 mesi successivi i Sindaci dei comuni nonché i Presidenti e i Consigli di Amministrazione degli ATO di appartenenza che non hanno raggiunto il 30 per cento entro il 31 dicembre 2008 e il 50 per cento nel 2009, previo accertamento degli organi di cui al comma precedente, decadono dalla carica.Nei comuni dove è prevista la tornata elettorale amministrativa di primavera 2008, la presente norma decorre dalla data dell’insediamento di tutti gli organi eletti”.


ll responsabile del dipartimento ciclo acqua e rifiuti
Lillo Miccichè Federazione Provinciale dei Verdi di Agrigento
Il presidente Calogero Alaimo di Loro

Sit-in dei Verdi

Martedì 22 gennaio sit-in dei Verdi a Palermo, davanti il Palazzo dei Normanni per proporre la decadenza dei sindaci e degli Ato che non effettuano la raccolta differenziata dei rifiuti La federazione dei Verdi di Agrigento e il dipartimento ciclo acqua e rifiuti, organizzano a Palermo, per martedì 22 gennaio 2008 dalle ore 10 alle ore 14 e dalle ore 16 alle ore 18 in piazza del Parlamento, davanti l’ingresso del palazzo dei Normanni sede dell’Assemblea regionale, un sit-in in occasione della presentazione della petizione popolare, che appoggia la proposta di un emendamento alla finanziaria regionale 2008, relativa alla richiesta di decadenza dei sindaci e degli Ato che non effettuano la raccolta differenziata dei rifiuti.
La proposta è stata lanciata alcune settimane addietro da Lillo Miccichè, il quale, dopo aver raccolto ad Agrigento centinaia di firme, ha lanciato la proposta anche on line nel blog dei verdi di Agrigento http://verdiag.blogspot.com/ , curato da Camillo Gulotta membro del consiglio federale.
Nel corso della iniziativa verrà consegnata a tutti i deputati dell’Ars la proposta dell’emendamento, nella speranza che venga fatta propria dagli stessi e, quindi, solo allora si vedrà se da parte dei deputati siciliani (gia Rita Borsellino ha assicurato che la suddetta proposta sarà presentata lunedì prossimo nelle forme previste del regolamento dell’Ars), c’è la volontà di risolvere veramente il problema dell’emergenza dei rifiuti in Sicilia.

Agrigento 19 gennaio 2008
Il responsabile del dipartimento ciclo acqua e rifiuti dei Verdi di AgrigentoLillo Miccichè
IL Presidente della Federazione prov. dei verdi di Agrigento Calogero Alaimo di Loro

Le opinioni del Procuratore Grasso

18 gen 2008

SENTENZA I° GRADO

Mastella si dimette



























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16 gen 2008

Lillo Miccichè: "Zambuto come Arlecchino"

Che il sindaco Zambuto avesse, immediatamente dopo le elezioni, imboccato la strada del riavvicinamento verso il centrodestra lo avevo capito subito, tant’è che non ho fatto molta fatica a dimettermi seduta stante, mi meraviglia invece chi oggi si stupisce; eppure non era difficile comprendere le ragioni delle mie dimissioni. Purtroppo, oggi i risultati del tradimento nei confronti degli elettori che hanno sperato nel cambiamento sono sotto gli occhi di tutti, e la città in ginocchio era prima e in ginocchio è ancora oggi, anzi i problemi si sono ulteriormente aggravati sotto tutti i punti di vista, da quello economico e finanziario a quello della mancanza di manutenzione di scuole, strade e impianti sportivi ect., fino al crescente impoverimento materiale e sociale di vasti settori della popolazione agrigentina.
Che il comune fosse strutturalmente fallito lo si sapeva già da prima, soprattutto lo sapeva Zambuto che sino a due anni fa, era assessore al bilancio nella giunta dell’allora pupillo del presunto salvatore della sagra del mandorlo in fiore o della sagra del "calamaro fritto". Ma il credito che nel maggio scorso gli agrigentini hanno dato a questo sindaco, non può essere ripagato con gli slogan e con la demagogia spicciola o con la presa in giro su tanti temi. Chi si ricorda la farsa sull’aumento del 60% della tariffa del canone idrico, che io denunciavo e che il sindaco negava? Lo avevo sfidato a portare le prove, ma non ho mai avuto risposta. Per non parlare dei falsi crediti esigibili di tributi Tarsu ed Ici, messi in bilancio per gonfiare le entrate. E potrei continuare ancora, ma per brevità vorrei concludere questa nota riprendendo un fatto già denunciato a suo tempo ma oggi illuminante per quanto si sta verificando adesso e che la dice tutta sull’origine "dell'innamoramento dell’on. Alfano".
Il 7 luglio 2007, sindaco ed amministratori agrigentini andiamo a Palermo per affrontare la questione dell’altissimo costo del dissalatore di Porto Empedocle. A conclusione della riunione con il Presidente della Regione, il sindaco detta per telefono un comunicato stampa, oscurando quasi tutti i presenti, tranne se stesso, il Presidente della Regione e mettendo in luce la "positiva" presenza del deputato Alfano, che guarda caso però non era presente alla riunione. Io l’ho fatto notare al sindaco, ma la risposta di Zambuto è stata: fatti i fatti tuoi, che questi sono i miei.
Credo che ancora molti elettori si ricordano i comizi e le grida di Zambuto contro Alfano additato persino come il principale responsabile dello stato disastroso in cui si trovava Agrigento, ma incredibilmente oggi è diventato il novello salvatore della città perché consentirà lo svolgersi della sagra del "calamaro fritto". Che importa se poi non si risolveranno i veri problemi della città, se al comune non ci sono soldi nemmeno per comprare un attaccapanni per le disastrose aule scolastiche.
Un suggerimento lo vorrei proprio dare a Zambuto, quanto sfilerà per la sagra del mandorlo in fiore, si vesta da Arlecchino.

Lillo Miccichè
della Segreteria provinciale dei Verdi, Agrigento

12 gen 2008

No ai rifiuti campani

Comunicato Stampa

Lillo Miccichè: No ai rifiuti campani in cambio degli inceneritori, Si alla raccolta differenziata porta a porta spinta e decadenza dei Sindaci e degli Ato che non l’attuano

Lillo Miccichè, nella qualità di componente dell’esecutivo provinciale dei Verdi di Agrigento, dichiara di non condividere la scelta di conferire nella nostra Provincia, in particolare nei siti di Sciacca e Siciliana, così come è stato riportato in questi giorni dati mezzi di informazione, i rifiuti che provengono dalla Campania o da altre parti, questo perché le nostre discariche sono già sature, tanto che fra breve non potranno più ospitare rifiuti prodotti nel nostro territorio, purtroppo, dato che - per le inadempienze della maggioranza dei comuni e degli Ato - la raccolta differenziata, specialmente quella porta a porta che è la più efficiente e virtuosa - non ha raggiunto livelli tali da permettere il prolungamento del conferimento in dette discariche e poi è da condannare il baratto che Cuffaro ha imposto a Prodi, conferire 1500 tonnellate di rifiuti Campani in Sicilia in cambio della più grande nefandezza tra i provvedimenti adottati dall’inizio della seconda repubblica ad oggi, cioè la realizzazione dei 4 inceneritori in Sicilia che, come ho più volte dichiarato, rappresentano interessi economici e politici criminosi che lasciano aperte le porte alla mafia, oggi riciclata e in doppio petto.
Faccio appello ai Siciliani perché si ostacoli questo baratto che non deve scadere nel provinciale ed egoistico campanilismo, ecco perché ora si deve fare più forte la proposta dei Verdi di introdurre nella finanziaria 2008 la norma che prevede la decadenza dei Sindaci e degli Ato che non attuano la raccolta differenziata porta a porta sotto la percentuale del 35%, entro il 31 dicembre 2008.

Lillo Miccichè
Componente dell’esecutivo provinciale dei Verdi Agrigento.

10 gen 2008

Lillo Miccichè avvia la petizione popolare


Strepitoso successo per la proposta di legge per la decadenza dei Sindaci e Ato che non attuano la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta. Circa 500 firme nella sola giornata di oggi
Oggi ad Agrigento nella sola mattinata, nella centralissima piazza di Porta di Ponte, i Verdi – afferma Lillo Miccichè, membro della segreteria provinciale - hanno raccolto circa 500 firme a sostegno della proposta di legge da inserire nella finanziaria 2008, norma che ha come obiettivo l’attuazione della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta, che è l’unico mezzo per impedire che la Sicilia fra un anno si trovi nelle stesse disastrose condizioni della Campania.
In particolare la norma prevede una sanzione pesante nei confronti dei Sindaci e degli Ato che non ottemperano alla obbligatoria raccolta dei rifiuti porta a porta. Partendo del dato iniziale certo della raccolta differenziata porta a porta, la norma dovrà stabilire clausole rigide per evitare furbizie per gli inadempienti, primo fra tutti la norma che entro 6 mesi dall’entrata in vigore della legge si raggiunga il 15% di raccolta differenziata porta a porta, diversamente ci sarà il primo richiamo da parte del Prefetto; nei 6 mesi successivi obbligatoriamente si deve raggiungere il 35%. Nel caso in cui non si raggiunga tale percentuale, Sindaci e Ato di fatto decadono dalla carica.
Questa proposta ha subito suscitato un coro di consensi fra i cittadini che sono accorsi a firmare in massa. Ora si tratta di far veicolare questa proposta perché è l’unica, ed oltre tutto è una soluzione seria ed efficace rispetto alle discariche che inquinano e agli inceneritori che mettono a rischio la salute e l’ambiente, e per ultimo i due vecchi sistemi risultano molto costosi rispetto alla raccolta differenziata, questo lo hanno capito molto bene i cittadini quando ricevono le salate bollette della Tarsu ora Tia.

La raccolta di firme continuerà per tutta la settimana anche fuori dalla nostra provincia - ci dice Lillo Alaimo di Loro, presidente della federazione provinciale di Agrigento - mentre per la prossima settimana si cercherà di coinvolgere altri partiti e movimenti per estendere l’iniziativa in tutto il resto della Sicilia.
Lillo Miccichè
Componente della segreteria della federazione dei Verdi di Agrigento

I gas "Dotti"


Il comitato pro rigassificatore a Porto Empedocle ha fatto presto a bocciare l'idea di una centrale solare termodinamica al posto del rigassificatore proposta dai Verdi di Agrigento chiedendosi: "Ma a cosa cavolo serve? La Sicilia produce energia elettrica sufficiente al proprio fabbisogno e ne esporta parecchia, potremmo comunque vendere energia elettrica."
Ricordiamo agli emeriti studiosi del comitato che la Sicilia è gia piena zeppa di gas, perchè al centro di una rete di gasdotti provenienti dalla Tunisia, dall'Algeria e dalla Libia. Basterebbe solo questo per rispondere ai valenti studiosi del comitato, ma andiamo oltre. "Chi intasca i soldi?" Si chiedono. In effetti è quello che si chiedono anche i Verdi riguardo al rigassificatore. Basta vedere l'inchiesta della Gabanelli su Report RAI 3 sulla pericolosità (impianto classificato a rischio di incidente rilevante) e sugli interessi economici che girano intorno a questa storia. Perchè ENI e ditte produttrici non parlano chiaro sui loro esclusivi interessi? E' mai possibile fare gli interessi di una comunità nascondendo la vera informazione e spacciando per benefici ciò che invece rappresenterebbe la condanna definitiva di un territorio? La assurdità del loco scelto stride, sia con il naturale sbocco turistico della zona (beni culturali UNESCO, Parco Letterario Pirandello, mare che andrebbe riqualificato), sia con la Centrale convenzionale ENEL che già insiste, con due orrende fumarole, sul meraviglioso golfo che va dalla Scala dei Turchi fino a Punta bianca.
Per quanto riguarda il "buon senso" di cui parla il comitato, sappiano costoro che La centrale solare termodimica è un'idea valida che da le giuste risposte, sia in termini occupazionali alla comunità che svende il suo territorio per fame di lavoro, sia in termini di riqualificazione ambientale verso una zona che ha già visto negli anni passati impianti industriali al centro delle più grosse nefandezze della storia recente del nostro paese, vedi Montedison e madre di tutte le tangenti.
Federazione Provinciale dei Verdi Agrigento


Centrale solare a Porto Empedocle

9 gen 2008

firma la petizione Popolare


Petizione popolare per una legge che prevede la decadenza dei Sindaci e Ato che non attuano la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta.
Con l’attuale Piano Regionale dei Rifiuti in Sicilia, fra un anno, sarà peggio di Napoli, ecco perché i Verdi di Agrigento, iniziano oggi la raccolta di firme a sostegno di un emendamento alla finanziaria 2008 che preveda la decadenza dei Sindaci e degli Ato che non attueranno la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta.
Lillo Miccichè
portavoce dei Verdi di Agrigento