21 dic 2007

Impiegati comunali senza stipendio

Lillo Miccichè : Impiegati comunali senza stipendio, ovvero la parabola del comune fallito e non dichiarato. Intanto per capodanno con i soldi della Provincia il Comune canta e balla.

Nel rapporto sulla qualità della vita delle città capoluogo, pubblicato lunedì sul giornale economico “Il Sole 24 Ore”, Agrigento risulta l’ultima in classifica, rapporto che non ha sorpreso gli agrigentini dato che da sempre ha oscillato tra l’ultimo e il penultimo, al massimo al terz’ultimo posto. Bene ha fatto il sindaco a precisare che questo dato non è altro che il frutto delle cattive amministrazioni precedenti, peccato che non siamo più in campagna elettorale! Il sindaco, uscito sbattendo la porta da segretario provinciale dell’Udc (partito che non è secondo a nessuno per le gravi responsabilità nell’avere malamente governato per più di un decennio con la Cdl), aveva accusato di nefandezze la politica locale e soprattutto (e le orecchie ancora ci rimbombano) aveva gridato contro i baroni della politica facendo nomi e cognomi, in primis quello dell’on. Angelino Alfano affermando che bisognava avere il coraggio di cambiare.
Che il comune non ha più nemmeno i soldi per pagare gli stipendi ai suoi dipendenti era cosa già risaputa ed era facile prevedere che per fine anno ai dipendenti si potesse pagare solo la tredicesima o solo lo stipendio mensile, e non già i due emolumenti assieme, forse sarà possibile riscuotere la mensilità di dicembre nel mese di gennaio.
Il sindaco prima ancora i mettere piede al comune già sapeva quanto me che le casse comunali erano vuote e che sarebbe stato criminoso nei confronti dei cittadini prolungare l’agonia di un corpo morente. Dopo essere stato costretto alle dimissioni da chi andava affermando pubblicamente che i conti erano a posto, e che continua ad affermarlo ancora oggi con l’approvazione dell’equilibrio di bilancio e con la benedizione di 3 consiglieri del Pd (un tempo oppositori !?), vedere sindaco e assessori elemosinare alla Provincia alcune migliaia di euro solo per “pupiamenti” e tramite i buoni auspici del neo plenipotenziario di Forza Italia on. Angelino Alfano, mi sembra più che altro un modo per stare politicamente con un piede in due scarpe, accettando alla Camera applausi di alcuni esponenti del centro del centrosinistra (Pd e Udeur) e dall’altro ammiccando con quelli del centrodestra (Udc e Forza Italia).
Farsi dare i soldi dal parente ricco e vicino (alias Provincia) per pagare gli stipendi ai dipendenti comunali è impossibile, ma onestamente far impegnare soldi per utilizzarli in dibattiti, convegni, feste, festicciole, balli e feste di capodanno, francamente è uno scandalo. Sarebbe stato più utile impegnare tali fondi per assistenza alle numerose famiglie povere agrigentine, che per bisogno assediano le parrocchie e la Caritas, famiglie che quest’anno non potranno pagare nè la bolletta dell’acqua, la cui tariffa è aumentata del 60%, nè quella dei rifiuti, pure questa aumentata (e qui il governo non centra).
Io non ho mai chiesto la dichiarazione di dissesto per ridurre drasticamente l’autonomia di spesa gestionale, ma per dare priorità alle irrinunciabili esigenze pubbliche (riparare una fogna o un tubo dell’acqua per esempio); e se ci fosse stato il dissesto, l’appalto per il servizio dei gabinetti pubblici per legge si sarebbe dovuto fare comunque, oggi, invece, con la discrezionalità politica si può dire a questi signori: non abbiamo soldi per la gara, andatevene a casa! Risultato: nuovi disoccupati e altri morti di fame!.
Ritornando ai festini, se uno senza soldi va da un parente facoltoso (in questo caso la Provincia), non gli chiede denaro per comprare pellicce e gioielli, ma generi alimentari di prima necessita per i figli affamati.
In verità dietro il silenzioso e ambiguo ritorno di fiamma del sindaco verso gli amici del centrodestra, ci stanno progetti politici molto più ambiziosi rispetto ai rognosi problemi del quotidiano amministrare. Certamente è difficile dare risposte concrete e stare dietro il dramma della povertà, che spesso scopriamo solo a tragedia avvenuta, vedi il giovane Pedalino morto solo come un cane su un vagone ferroviario. Con il Natale alle porte mi auguro che il sindaco Marco Zambuto possa ravvedersi dall’errore di avere proposto un bilancio falso stilato dal Cdl e non aver subito dichiarato il fallimento del comune, qualcuno, probabilmente, ci avrebbe aiutati, come quei volenterosi cittadini che volevano farci prestiti senza interessi attraverso il BOC (buoni ordinari comunali), ma questa era un’altra storia!

Agrigento 20 dicembre 2007
Lillo Miccichè
Portavoce dei verdi di Agrigento

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